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Chapter 9 No.9

Word Count: 2920    |    Released on: 06/12/2017

esta si

armi tutta la giornat

non co

tempo per presentarlo a sua sorella, quel tempo essendogli necessario per sciogliere la sua parola col conte di Craco che destinava la giovinetta al barone di Sanza; disse che costui non gli sembrava punto tenero della sua fidanzata: promise che Bambina non andrebbe più a confess

ivano al presente la miseria preoccupata ed ambiziosa, avvelenata da tentazioni colpevoli e da brame disoneste. Non dissero una parola sul pensiero che li preoccupava, non fecero un'allusione alla lettera della sera precedente: il pens

zio. Bambina andò a co

loggio fino ad un'ora

a società, in mezzo al

cassa guarnita

a del canonico Pappasugna, che lo pregava di passare da casa sua, p

anza fino a mezzodì. Poi, ruppe in lagrime e, senza riflettere a ciò che facesse, un'ora dopo si trovò

ttava, diss

la e, parola per parola, frase per frase, le carpì il racconto della lettera di Don Domenico Taffa, del commento del barone Sanza, della sclamazione

to nel barone di Sanza, e quindi

on rispondesse che per monosillabi. Il padre Piombini, esaltandosi per

che il mio cuore fosse disseccato. Tu vi hai messo tutte le fiamme dell'inferno. Io non sono stato sempre gesuita. Io era il conte Bonvisi. Io fui marito di una donna amata. Io fui alla cor

chiesa come una colomba morsicata da

. Ella aveva tanto desiderato l'abboccamento col suo compagno d'infanzia di Lauria, ella aveva provato un'ansietà malaticcia pel ritardo di lui, ed ora che colui era quivi per ascoltarla ella ne sembrava contrariata. Ahimè! Bambina aveva cessato di essere fanciulla e la su

disse il barone di Sanza. Io sospettai perchè avevate des

le dava del tu! Quale accidente si era dunque rizzato tra loro e li aveva cangiati così? Bambina portò gli occhi sul giovane onde assicurarsi se era proprio

polato qualche madrigale,-sopra tutto dopo aver passato i begli anni dell'infanzia insieme a cercar nidi, a giuocare a mosca cieca e dar la caccia alle farfalle il giorno ed alle lucciole la sera. Ma a Napoli, ma essendo uno dei lions della moda, ma penetrato di già nel tempio di Iside della carriera diplomatica, ma in faccia alla poveretta affagottata in un astucci

pelle bianca lenticchiata, ciò che toglieva alla sua costituzione i sintomi della debolezza. I suoi lineamenti erano belli, somiglianti a quelli di Cesare Borgia. Era alto e ben proporzionato, ciò che aumentava l'eleganza del suo portamento e delle sue maniere. La sua solennità affettata mascherava la lentezza della sua intel

ia inglese o piuttosto quella parte dell'aristocrazia inglese che si dà alle pubbliche funzioni. Ascoltava bene, conservava il segreto con fedeltà, aveva il coraggio dell'uomo che si stima e che ha la coscienza di fare il

e stoffa di magistrato. Ma gli mancava la penetrazione subita, necessaria, anzi indispensabile al diplomatico. Dav

otto, di derogare se non fosse stato galante. Tanto peggio se Bambina aveva capito altrimenti. Ella si

to. I provinciali hanno una facilità deplorevole ad ingannarsi sulla natura delle con

o un'amarezza che non isf

l'altro possono rendervi qualche s

terrore nel mio spirito. Volevo dimandarvi qualche spiegazione per guidarmi nella mia de

ca con persone spregevoli. Egli vi espone a delle dimande in matrimonio che sono un marchio d'infamia per una giovinetta come voi. Bambina. Egli patteggia col male

ngiustizia, egli ha torto: si sospettano le sue vedute, si crivellano le sue parole, si anatomizza la sua anima come un cadavere per osservarvi la causa della morte. Che bisognava fare? Egli

barone volle prenderle

schiararvi e spiegarvi il mio riserbo e la mia esplosione poco misurata dell'a

o ebbi forse l'ingenuità di sognare che un altro se ne sarebbe incaricato

Tiberio esiste sempre, ma egli è subordinato al barone di Sanza ed alla società che lo attornia. Ve lo confesso in tutta sincerità: io non ho trovato sul mio cammino della vita alcuna giovinetta più bella, più pura di voi. Nessuna delle fanciulle che ho strette sul mio c

ò Bambina, che io non ho nulla fatto nè pe

ono impegnato in una mischia terribile, nella quale giuoco tutto, fortuna, avvenire, vita e felicità. Io non mi appartengo più. Che io esiti solamente e sono disonorato. Qualunque distrazione è un tradimento. Posso io, di' Bambina, Bambina dei giorni raggianti della nostra infanzia, posso io caricarmi dei destini di una donna, n

glie di un forzat

o marito in cambio del tuo onore, e che tu l'amer

la vita. Ella non osò quindi domandare: Perchè no la moglie di un am

ve ne scongiuro, non mi lasciate nel vago. Voi avete accusato mio fratello e l'u

anno. Quel Don Domenico Taffa è un miserabile senza dubbio. Ma egli vi ha vista

Bambina sorride

uò Tiberio, deciso a non comprendere le illusion

I birri ci sorvegliano per salvare la

terrò. Quanto a v

e attenz

lo difendo ancora. Il suo carattere fosco, la sua aria incerta, il suo approccio poco simpatico, la sua timidezza, giustificatissima del resto, possono occasionare qua

è codesto monello si mette desso ad amare senza consultare l'almanacco di Gotha ed il termometro politico? Correre il rischio di amare la sorella di una spia? orrore! Ebbene, signor barone, davvero, quando voi sare

dre vi amano; io vi ho sempre cara più che sorella. Malgrado il vostro risentimento io m'interesserò dunque a voi. In tutte le peripezie della vita, voi non avete che a d

, questo sventurato che lotta in mezzo al naufragio. Voi non eravate crudele un tempo. Parlategli, spiegatevi con lui, dimand

to. L'avvenire lo giudicherà, ne son certo. Ma io non posso dimandargli ch'ei si difenda. Dovrei cominciare per significargli i suoi accusatori ed i suoi giudici,-ciò che io non

ul capo di Bambina. Ella divenne cadaverica

o, Ti

ivederci. Mia madre piangerebb

ò Bambina piangendo, che io l'

o, rispose Tiberio, bacian

restò parecchie ore in quello stato di ammutolimento, senza pensare, ma provando mille dolori invisibili ed incogniti, come se avesse galleggiato in un'atmosfera in cui ogni molecola è una punta d'ago. Il grido disperato del

turbine scherza con u

iego

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Contents

Chapter 1 No.1 Chapter 2 No.2 Chapter 3 No.3 Chapter 4 No.4 Chapter 5 No.5 Chapter 6 No.6 Chapter 7 No.7 Chapter 8 No.8 Chapter 9 No.9 Chapter 10 No.10 Chapter 11 No.11
Chapter 12 No.12
Chapter 13 No.13
Chapter 14 No.14
Chapter 15 No.15
Chapter 16 No.16
Chapter 17 No.17
Chapter 18 No.18
Chapter 19 No.19
Chapter 20 No.20
Chapter 21 No.21
Chapter 22 No.22
Chapter 23 No.23
Chapter 24 No.24
Chapter 25 No.25
Chapter 26 Don Diego Spani Pag. 1
Chapter 27 Come il vescovo di Policastro accudiva al suo ovile 17
Chapter 28 L'esodo dei pellegrini 34
Chapter 29 Un benvenuto! che non vale neppure un
Chapter 30 L'entrata nella vita civile 70
Chapter 31 Ove si vede le anime del purgatorio divenir spie 87
Chapter 32 Come il P. Piombini confessava le giovinette. 101
Chapter 33 Infrattanto il re prega 119
Chapter 34 La tempesta si addensa 138
Chapter 35 L'esplosione 151
Chapter 36 La metempsicosi di Bambina 166
Chapter 37 Presto o tardi, egli arriva sempre, il brigantello 179
Chapter 38 Come si diviene lazzarone 195
Chapter 39 E come si diviene galeotto 213
Chapter 40 Le prime stazioni della via crucis 237
Chapter 41 Il dado è gettato! 253
Chapter 42 Ma! se gli ambasciadori pure se ne mischiano! 268
Chapter 43 Diamo un tonfo nell'inferno 281
Chapter 44 Ove si vede l'ultimo campione dei re d'una volta 297
Chapter 45 Eh! ma! per chi li prendevate voi, sire! 312
Chapter 46 Qualche ritocco al ritratto del re che prega. 328
Chapter 47 Nel bagno di Procida 342
Chapter 48 Vi sono dei giudici in galera 357
Chapter 49 Da Napoli a Roma 376
Chapter 50 L'appuntamento della mezzanotte 395
Chapter 51 Peste sia degli artisti! 412
Chapter 52 Il vescovo del diavolo 428
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