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Chapter 8 No.8

Word Count: 2493    |    Released on: 30/11/2017

Cesare e additando le ondate furibonde che si gett

i dalla strada sulle rocce più eminenti, arrampicandosi dove le onde non potevano arrivare. Ascoltavano così il rimbomb

aspirando l'aria, e trovando sulle l

la veemenza del vento; le gonne le si serravano alle gambe; ella ri

per ammirare lo spettacolo; ma la vicinanza dell'uomo, il quale pareva triste quel giorno e d'una tristezza di cui ella sospettava la causa

a, quasi

ata ad alcuno, che non lo sarò mai, perchè mi sono votata a un'opera di sacrificio e ho promesso la mia esistenza alla sorella ammalata. Ma come risponderà egli? Com

a il tormento di dovere sceglier presto, inappellabilmente,

avvenuta; perchè la rinunzia di lei all'amore e alla felicità avrebbe reso più cupa la dissonanza fra il suo sp

zi al mare fremebondo, alle ondate gigantesche, al cielo seminascosto sotto nubi tempestose, innanzi allo spettacolo ribelle, provava l'impeto di gridar la sua disperazi

s, non è vero?-domandò Roberta, sor

he sotto la gioia della giovanetta si celava tuttavia la molestia

urale dalle raffiche del vento. Nella insenatura profonda, le onde si scaraventavano una sull'altra bianchissime, andavano a battere contro il fondo, si

alto sedettero Cesare ed Emilia, e sul principio Roberta si voltò a guardarli di tanto in tanto, a

to i compagni, per seguire qualche suo pensi

sorella?-domandò Emilia, girando

ron quel sorriso, l'espressione involontariamente carezzevole de

razione,-pensò che la sventura aveva avuto origine da quel suo moto irriflessivo.... Perchè non tacere? Perchè spiegarsi, animando l

se le era sfuggi

e ha detto

e il respiro gli usciva dal petto caldo e vibrato.-Non è ve

continuando a sorridere

ra così di rado, che bisogna perdonargliele.... Non è vero nulla.... E Lei ha creduto? Io non sono fidanzata a

do gli sguardi alla tempesta; e Cesare le si e

ticate battere disordinatamente per tutta la lunghezza della spiaggia, fino a Nervi: e gli spruz

on abbandonerebbe sua sorella? Innanzi

pe Emilia, temendo c

ute intime, segrete, come già l'uomo avesse confessato il

ogni cosa al suo dominio e non poteva soffrire ostacolo alcuno. S'era fatto un po' pallido, g

nella vita una strada da percorrere. Nessuno può, nessuno deve mutarla a forza, per seguire il cammino d'un altro. E a quale scopo, a

a a sè stessa, trasalendo sotto il soffio della scom

ccata a me, è gelosa della mia affezione, e non reggerebbe al dolore d'una lontananza, alla rivalità di un altro, affetto.... Io la conosco.... E Lei pure sa quanto l

, spumeggiò d'un tratto senza rompersi; poi coperse la spiaggia, si franse, s'ingolfò entro l'in

fanciulla ad Emilia

a premura timorosa, la quale significò

issimo qui,-risp

a vicenda delle acque potenti e il cielo gialla

piena di fremiti rattenuti.-Il tempo ne fa giustizia, ma sempre troppo t

ita; ma dal cuore le saliva un singulto di smarrimento. Guardò l'uomo in volto e lo vide oscurato dalla passione dolorosa; capì ch'egli andava dietro ai balzi del pensiero e li r

lata. Ella viveva con noi, non aveva bisogno della mia as

o, Emilia aveva dovuto nascondere la sua gioia, misurarne gli slanci, guardarsi dalla sorella.... E,-il sospetto era atroce, ma non mancavano i dati a nutrirlo e a renderlo verisimile,-ed Emilia

addentrarsi troppo nelle confidenze più delic

ia, scosso dal ricordo d'un passato che non gli appa

ho alcun diritto a sapere, non ho alcun titolo per consigliare.

a,-perchè discutiamo d

n cocentissimo dolore. In fondo all'incrollabilità del suo divisamento giaceva un

Roberta fortemente, nell'intervallo

i qua con noi. Ti esp

orella, e Cesare la studiò in quell'atto, mentre s'appoggiava all

di vita!?-egli

oce alta

fatta svelt

iacenza, e tese la mano

r valicare l'ultima s

ta a fianco d'Emilia.-Il mare è mio amico; io gli voglio m

sua volta, con un'

ppena da arrossare la pezzuola; ma lo spavento s'era ridestato in Emilia, più grave poichè R

Ma ne sono felice. Un altr'anno voglio andare alla montagna, in Isvizzera.... Andremo, non è vero, E

intomo delle strazianti illusioni; e Roberta

orni in cui il male non le si faceva sentire, ed ella poteva svel

notte ed i crepuscoli, eran gli elementi delle sue predilette fantasie.... Quando la sofferenza fisica e il terror della morte non le

milia non diversamente d'una mano incauta sopra un

oberta. Il vento arriva f

tto delle rocce, Cesare e le due sorelle aspettavano qualche volta l'onda si ritraesse crepitando; Roberta salutava con esclamazioni l'im

se Emilia a Cesare, rif

un balzo, valicando i più facili scogli, ricomporsi, correre di nuovo compatte, arrivare alla spiaggia, stendersi pianamente lattiginose, echeggiar sonor

ava giù avendo superato una costa rigidissima, e la fanciulla, al sommo, inciampò nelle vesti, n

eva in quel punto. Ma la donna era impallidita, alla rapida scena; non di paura; per un altro sentimento confuso, per un morso al cuo

i sulla strada presso la chiesa, s'accostarono a

olgendosi mentre gli altri s'eran

ibile!

croce d'oro nel mezzo; altri al sèguito, salmodiando in lunga fila, rivestiti di càmici bianchi o di ampie vesti nere, il viso tutto nascosto dal cappuccio, ad

lla Confraternita procedenti in cadenza, grotteschi e solenni; i quali ridesta

, che tentava persuaderla a seguita

re la rassicurava

La prego! Lei non

nfatti, il motivo

rio cadavere, freddo e rigido, con le braccia incrociate sul petto, sopra un catafalco r

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