img Roberta  /  Chapter 10 No.10 | 52.63%
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Chapter 10 No.10

Word Count: 2237    |    Released on: 30/11/2017

ano.... Le erano sembrati la carezza d'una mano sagace, uno sfiorar di labbra ardite, un principio di tutte le voluttà e

aci così di tinte, così poderosi nel disegno, che si sarebbero creduta l'opera di molti artisti immortali. La

ezza appariva, ogni curva, ogni delicatezza di vene azzurreggianti.... V'era anche una bruna ridente con la grande e pur deliziosa bocca aperta a uno schianto irresistibile., pel quale più rosse parevano le labbra schiuse a mostrar denti perfetti.... V'era una creola, dagli occh

po. Un magnifico silenzio d'accidia sopiva

entava se non d'avere visto dopo di sè, sotto di sè altri corpi femminili digrad

era scorta nuda, tutta nuda, tanto crudelmente nuda, ch'ella non aveva trovato fra le compagne se non la bionda aurea la quale potesse competere con lei d'impudicizia.... Era rimasta sgominata dalla mole

per la quale ella s'era alzata, aveva asceso la scala fino alla sommità, movendosi, non s

a lanciarle gli sguardi invidi, che nella realtà le dilaniav

bizzarra, nè maschio, nè femmina; il volto era infantile

...., impregnata di fragranze le quali per un attimo le avevan dato le vertigini.... Un largo bagno tepido, più limpido del cristallo, si apriva

so la vasca aveva dato principio a nar

bbra piatte, dai denti aguzzi, sprigionava un fiume incandescente, soffiava un ven

còra i globi di profumo; la donna aveva conservato la sensazione del suo corpo lentamente preso da un tremito di concupiscenza, e degli occhi dilatati quasi ad afferrare le

fuggire; ma la curiosità di quella facondia sensuale la tratteneva, con le braccia spalancate e le mani ferme ai due bordi della vasca.... Se il suo sguardo vagava, sotto di sè ella potev

la sua testa, fischiava il vento

Emilia si diceva: ?Ora, tutto sparirà; ancòra un poco e potrò risve

colonna nervosa; onde a poco a poco entro le vene ella aveva sentito scorrere non sangue ma lava, e dalla bocca le erano sfuggiti singulti di desiderio.... Era balzata infine dall'acqua, le membra asciutte quasi per magìa e odor

solo il palpito del cuore veemente aveva segnato l'attimo d'angoscia. ?Ti guarda! Non temere; sei bella.? Ma alzando gli occhi, un grido le era sfuggito. L'uomo sorridendo le aveva preso una mano appena per l'estremità delle dita. Ella non aveva visto di lui se non lo sguardo; ma non s'era ingannata, o colui che doveva possederla era ben lo stesso ch'ella amava nella realtà d'ogni giorno. Il misterioso lavacro l'aveva così pr

n la tremante gioia di ess

a, quale scherno sata

fra le braccia dell'amante, ed egli, sollevatala in un

le, Emilia era piombata in ginocch

chi per la camera. La lampada notturna er

ran rimaste intatte, quasi scolpite sopra tavole di bronzo; e avrebbe potuto ripeterl

focoso non aveva tardato a riaddormentarsi, cercando una tra

te, sulle quali le imagini raggiungevano quasi la dimensione delle u

e il mistero dei gruppi figurati, e la donna aveva finito per guardare ad una ad una le pag

tisi con l'imagine principe, avviluppandola in tale rigiro di draghi, di convol

sfondo turchiniccio. Ognuna portava, o negli occhi, o sulle labbra, o sulla fronte, una stimate vigorosa di passione; ognuna aveva, in diverso grado ed espressi

e fantasticate dall'artista, meglio che ricordate in una qualunque storia: seguivano di mano in mano tipi più calmi ed evoluti, i quali avevano qualche legame di somiglianza con le p

tro le teste gentili a guisa di verzura iperbolica, formando con quei visi eburnei, e quei capelli bruni e fulvi uno stri

udine di rapide meteore avevan lasciato negli occhi d'Emili

i sopra le spalle a serrarle anche i seni ed il ventre in un abbraccio furioso. I tentacoli possedevano un rilievo quasi tattile, e la bocca era tremenda, appoggiata alle reni della vittima, da cui suggeva sangue e midollo. Ancòra dritta e prona innanzi, la donna s'affaticava a divincolarsi dall'amplesso vi

delle anime passionali? Non era, il

a al succedersi di pagine liete, in cui una fantasia sen

mili, gli abbracci strani e

alzato il battito, una morsa di ferro le aveva attanagliato la

sa avv

i prim'acchito semplice e casta; a ciascun foglio, si sarebbe detto che la fantasia

raccolte le cose stridenti che nella realtà si escludono e nel sogno si sposano con

giati dall'ingegno balzano, contorni sfrontati, figure d'una temeri

o spasmodicamente, Emilia convergeva nel sogno gli sgua

supposto una sì lunga sca

anzi e le si accavallavano nella memoria. Provava l'ambascia di un solletico mortale, abbinata colla sensazione dolorosissima della nuca, ove l'epidermide sembrava rist

ra che, tormentandole gli occhi chiusi, arrossa

teria soleggiata; dell'una, intese con la vista una grossa treccia bionda, il p

llò a un tratto, inarcandosi

olte con le reni su

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