i di F
nelle fauci spalancate della Morte qualche milione d'uomini e ne aveva messo al mondo altrettanti; aveva spezzato molti cuori teneri e ferr
olando come un vecchio medico condotto un po' rimbambito, si
o e soffiando, il Destino si rimise in giro, coi suoi occhial
ngeva, e la sua voce era più forte di tutte
Fate che non sia morto!... Rendet
limitare per lasciar entrare un soldato, se ne an
sita fu ad un
appandosi convulsa al manto lacero del
tuo Gigi e non
giuro. Non ti ch
che volevano la salute; e dei poveri che volevano l'agiatezza; e dei poeti che volevano la gloria.... E tutti gi
ino li ac
ali un anno e pel Destino un'ora - che già tutti quelli ch'egli ave
brontolò il Destino affaccian
mio figlio che mi vuol portare in cas
geva: - C'è Gigi
te sterili erano piene di rimpianti e di struggimenti; e gli ammalati che avevano ricuperato
avevate promesso di non chiedere
nestra e tor
messe al Destino; poichè non accade mai che,
azia, accontentatevi di quella, e fatela durare il più p
. .
ricordi del passato alle speranze dell'avvenire, come un ma
sorgeva uno, della
rk House a Norwood; e ciascuno diceva ciò che a
io. - Io palombaro, - disse Anselmo. - Io sarò capo di una tribù di pellirossi, - disse Eva, ch'era fa
ce, -
il futuro cavallerizzo disse: - Che sciocc
evo essere padrona di una pasticceria; e que
esi ad Anselmo: - Che c
ui, con pittoresca ambiguità, -
domanda: - E non si può
*
he bisognerebbe istituire dei corsi di lezioni speciali per insegnar
ora in cui non si è stati felici (o, ciò che è sinonimo, in cui non
arte difficile e complessa; per possederla occorre un'educazione sp
e i temperamenti. Quello che rende felice me, per esempio, lascerebbe perfet
cità di Dora è una cosa così stra
corse allo specchio e si guardò lungamente, facendo molte smorfie colla
- le chie
- diss'ella, -
Sei divorziata? Tu
collo all'indietro, forzando tutti i muscoli; poi giri il capo lentamente da destra a sinistra, e viceversa, sessantaquattro volte. Poi pizzichi fortemente ottanta volte la carne sotto al mento; e, dopo un grande lavacro
io - mi dirai il r
tranquilla soddisfazione, - che con questo sistema, tra sei mes
ella seguita
ella mia vita un nuovo senso di felicità. Qu
ervo, - e quei dieci
aritmetica, - mi
mpo in cui non avevi il doppio
ci pensavo,
ità s'imparerebbe a pensare, a pensare a tutto ciò che di buono si ha, a t
gra e carina.... - S'interrompe con un sospiro. - Com'è detestabile ogni mat
lieta. - Vado allo specchio e mi dico: - Che gioia essere quale sono
Dora, - ma tra
ni potrò dire
nsierosa. - è un
i!... Vi è, ahimè! chi non li apre più?. Alzarsi, traversare la camera e spalancare la finestra: ?Che beatitudine poter salutare, ritta in piedi, la nuova giornata!...? Ascoltare, se sei in campagna, il grido degli uccelli; udire, se sei in città, battere i tappeti nel cortile p
e inclini a credere che i
erzione, pur così abituale, è falsa anch'essa come la prima. I bambini non sono felici p
i tutte le cose buone, belle - o anche solo normali - che s
che camminano, sono altrettante fonti di felicità. Imparerebbero a rallegrarsi di tutto: C'è il sole -
sono innamorata - che tranquillità!... Ho tanta gente d'intorno - che divertimento! Sono tut
i i giorni e a tutte le ore dire a sè stessi e agli altri: - Io sono feli
ini! E, come ci si esercita negli sports, o nelle lingue estere, così si può esercitarsi al
zioni sulla ?Felicità nell'Amore?, per esempio, sare
e le ascolta con scettico sorris
licità nell'amore è una contraddizione in termini.
entenzio io - non
tte Dora - non può
ra le più utili. Le allieve di questo corso si divideranno in due categorie: quella delle ?Amate? e quella delle ?Amatrici?. La grande maggioranza del
dice Dora co
ici? preferirebbero appartenere alla ca
? - esclama D
. Non è forse più felice l'artista che il suo modello? Non dovremmo noi preferire a
Dora stringendo
- le ?Amate? - che come statuette d'amianto, s'ergono illese tra le fiamme dell'amore altrui, insensibili alle passioni ch'esse ispirano senza condividerle.... Perchè, bada
i alquanto vacui. - Lìmitati a spiegarmi il tuo ?corso di
vitare gli amori sfortunati. Per esempio: La donna, nella relazione amorosa, sia sempre l'ultima a cominciare e la prima a finire; cioè, non s'innamori mai lei per la prima, nè si disinnamori lei per l'ultima. - (
dice Dora. - Passi
mporta! Purchè colui ch'io amo sia bello. - Io non gli piaccio? Che importa! Pur ch'egli piaccia a me! - Egli mi è lontano? Ma io lo tengo chiuso nei miei pensieri dove lo trovo quando voglio. - Si noti che queste teorie, esposte con tutta franchezza all'oggetto amato, hanno un altro vantaggio. L'uomo, lo sappiamo, è assai vano. Quindi non accadrà mai che, di fronte a un simile atteggiamento, l'idolo mascolino non finisca col commuoversi
ormora Dora, impressiona
ente ciò che ha. Amica mia, quando noi avremo imparato a dirci che la cosa, o l'essere, che possediamo è l'unico che desideriamo, quando saremo convint
ilenzio, - ma se questa cosa, se questo essere
ire. Del resto, ciò che è nostro bisogna saperlo tenere. E lo si tiene appunto colla felicità. Colla felicità nostra! Poichè non è che la donna felice che pu
e e mi a
roviamo; ed è sorprendente in quanti e quali angoli vicini e remoti la
leggi, e vedrai che tu pure già ne hai