ie di
te che batte il last
notte, sbucò una ser
e Gioconda; i quali p
che voleva sen
oppicando, e aveva una figura secca ed elegante a un te
ammentava ben
donando la sua dama Giustina Baguzzi, parente di Gioconda, e aveva detto a q
nque altra signora caduta in quella riunione come una mosca nel latte; ma Gioconda Dobelli, fatta quel giorno contessa Gioconda Filippeschi, non era, non poteva, non doveva esser
upava delle grandi dame di sua conoscenza. S'era messo francamente tra lei e il piccolo mondo di sua origine, dando con abile nat
gentiluomini, la cui discreta, attenta galanteria aveva richiamata la
ca maggiore di Folco; di diciassette,
colato che poteva esserle quasi padre, un papà mandatol
n una di quelle ore di confidenza in cui è più caro il letto
me tra gli specialisti da caffè-concerto. Sapeva la storia d'infinita gente: aveva pranzato alla tavola d'Edoardo VII e cenato con Rosa Belcolore; parlava di politica, sempre tenendo l'occhio al retroscena, che valeva per lui il retroscena della Boite à Fursy; non si sapeva di prim'acchito quando nominava Jack o Dmitriew se intendeva parlare d'un m
n era
capo, dopo che Folco le aveva detto di lui ciò
i un papà: il tuo non ci vuole, il mio non sa; siamo giovani
o,-rispose Folco sorridendo.-Io credo che Arib
à,-concluse la contessa
cata, prima di partire
e braccia al cielo con
rio: io non vado più oltre. Figuratevi, forse lo sapete, che traduceva Fran?ois Villon, e io ignora
Stanco un giorno della rinomanza di bell'uomo, s'era tirato addosso una grandine di mali finti, si era foggiato una maschera,
enienti di cui Ariberto Puppi si doleva, non esistevano affatto; egli voleva fi
ssa ne a
ivo?-domand
Folco.-Non ha mai avut
ome Ariberto, puoi ap
unico!-de
er essermi odioso!-
to dalla fiumana di gente che batteva il lastr
iberto, quasi si fosser
balli russi. Prendiamo un taxi;
.-Non cominciamo! Se volete essere il papà di Folco
non ho mai pensato a essere il papà di Folco.... Che cosa me ne farei? per
Gioconda,-pel giorno in cui
chili a braccio teso? sospendere in aria coi denti l'omni
e dagli occhi e
cava la mano, perchè non si allontanasse pur col pensiero; non pareva contenta s'egli non rispondeva col sorriso al sorriso di lei. Ma rideva assai volent
lo spettacolo, Ar
, il marchese Puppi si stupiva della garrulità di Gioconda, del suo chiedere incessante, del suo facile maravigliar
nuca ai tacchi, la quale danzava con infernale rapidità una danza russa; e a quando a quando Folco Filippeschi
posando questa ingenuissima e onestissima figliuola; col vantaggio che la ballerina non si stupirebbe di nulla, e questa invec
berto passò il dubbio, senza ragione, senza gradazione, che la giovane non fosse sincera. Dove aveva egli letto un
,-disse Gioconda ad alta vo
-aggiunse dist
to quel profilo?
comperato le liriche del Villon e le aveva guardate qua e là, sbadigliando, tanto per sapere di che e di chi voleva occuparsi Folco
ioconda, guardavan la s
e. Non aveva detto venti parole nella serata e lasciava parlar lei; la scrutava per sapere se godeva; era orgoglioso di leggere su quel
iese a un tra
dito lo sbatacchiar fragoros
berto.-Mi avevi detto, se non erro, che avresti ce
e Folco.-Ora Gioco
o.--osservò Ariberto, sorridendo per atte
volse il cap
ndifferenza Ma s
terebbe nulla di rimanere sola all'albergo se sapessi che Fo
promise Folco piuttost
,-mi ci
te a Parigi?-do
lco.-Fin che fa p
esclamò Arib
nciò un'occhiata i
serabile, le facevano risuonare all'orecchio il ticchettìo della macchina da scrivere, le spiegavano innanzi tutto il quadro dei gio
cui sognava a occhi aperti. Folco l'amava? L'amava davvero o si trattava d'un semplice capriccio? Era molto giovane: poteva allontanarsi, dimenticarla, incontrar più facili prede. Ed ella si comportava secondo prudenza, o dov
a un amico. Eccellenti; magnifiche; insuperabili; un matrimonio di prim'ordine!... Folco sarebbe stato ricchissimo; apparteneva a una nobiltà la cui origine si perdeva nella notte d
di Gioconda, di quella civetteria innocente, ignara, che è efficacissima; il suo riserbo la faceva parer fredda, non lasciava nemmeno
a commettere un'imprudenza che poi si rammenta e si rinfaccia a distanza di anni. Occorreva che Folc
quelle diatribe, accarezzando
a fanciulla, che, rimasta sola, aveva addentato l'anello, come si addenta una preda da troppo tempo covata con gli occhi. Tuttavia era stata ancora in dubbio, fino al giorno del
liato da ben cinque anni! Ne aveva provato un subito rancore contro quei due: perchè non avvertirla, non consigliarsi prima con lei?... O che mai era ella, perchè si tentasser
evano pure che da casa non gli mandavano più un quattrino; e quanto sarebbe durata quella situazione penosa?... Che la raga
più giorni n
lco, l'aveva inscientemente ripiombata in quei ricordi angusti; umiliazioni, trepidanze
te le donne le quali occupavano poltrone e palchetti, fossero sue amiche, pari a lei; forse ella era anche più su, nella scala sociale. Esse ig
nte per dimenticare il passato, per dis
, volgendosi
ntanassero sempre più dalla casa bigiognola con le b
po lo spettacolo,
Folco.-Ho molto piacere di
berto.-Vi condurrò all'Abbaye;
se anche a lui, un sorr