img La volpe di Sparta  /  Chapter 9 No.9 | 37.50%
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Chapter 9 No.9

Word Count: 2035    |    Released on: 04/12/2017

ce

cchierina che la contessa Filippeschi era da otto giorni a Milano. Dopo quattro mesi di assenza, da

si fa?-chi

apere nulla, e si pas

er

piano, indifferente al viavai delle strade popolose come alla vista di altri cani, che gli davano una fiutata e tiravan via. Pe

vò Piero,-arriveremo da

oleggiare una carrozza. Dick si acconciò di malavoglia tra Delfina e Piero, perchè odiava le novità; e le passeggia

ro annunziare, mentre la cameriera apriva lo

, con la sigaretta tra l'ind

raccia, ma l'espressione fredda di Gioconda la ratt

e.-Accomodatevi. Mi

crivevamo e tu non

rnata e non ci

e ragioni!-rimbecc

esclamò Delfina.-Che

indegna commedia del

con

sso istante in cui Piero volgeva il capo ver

? La commedia?…

rlo Albèri: non avete inventato voi la storiella di Car

iccola cosa!-e

o ha scoperto, e pur la quale desidera non vedervi…. Voi la chiamate una p

potuto scoprire?…

di partire per Parigi, perchè dovevo comperare una stola. Folco è sopravvenuto, ha interrogato l'Albèri, e ha saputo così che è ammogliato d

usto,-rispose P

almeno a Parigi?

u irradiato repentinam

!-d

ve più eloquente d'o

be

, io, che Parigi è un

Ma tu sei tutto

in politica, siamo d'accordo; ma per dive

una

ovo Delfina con un'o

arrossì un po

S

i darete?-do

chi: Manfredi o Lillia

e, la madre, la sore

ritto e riscritto, ha mandato

-si lasciò scappare

i?-riflettè Delfina.-Gente di

di qual razza si tr

unti sul

e Piero, baciando Gioconda in

abbracciando Delfina, poi Piero, e a

fina innanzi, quindi Piero, Di

veva detto il

tura non fosse inutile; ma i suoi sforzi erano riusciti vani, uno dopo l'altro. Presso un avvocato bisognava fare il copista, con uno stipendio miserrimo; presso i giornali v'era piuttos

ssato egli pure a quella ricerca, bussando alle porte degli

a Folco con un mezzo

c'è!-di

olco fosse alleg

già trova

o per un altro motivo. Gioconda

iberto, sorridendo.

caso accetto qualunque posto senza

preziosi; ma si frenò. Disse che il posto c'era: commesso agli stipendi della Casa Adolfo Scotti e C. Occorreva un certo coraggio ad accettarlo; b

era dovuta a lui, vecchio e cospicuo cliente della Casa; e disse

breccia. A Milano ho poche conoscenze. Le persone di spirito, in ogni

a, con trepidanza, la sorda lotta di Folco, e temeva non avesse energia sufficiente a superarla. Quando udì che Ariberto lo aiutava, il cuore

co,-ora credi che Ari

tutto in qu

be il suo sorr

cutiamo!

egarti all'evidenza

clamò Gioconda.-Dubito sempre che sia amico mio

spiaceva quel lavoro febbrile, che i primi giorni lo aveva stremato di forze; non gli dispiaceva quella sfilata di gente che trattava le futilità, le maglie di seta, gli oggettini leggiadri e inutili, con gravità pe

ue stolte ambizioni letterarie, l'illusione superba di conquistar l'alloro coi libri?… Folco ne sorrideva senza amarezza, co

so, placidamente; non aveva occhi se non per Gioconda e non rammentava il lusso, i capricci, lo scialo d'un giorno, quasi non li avesse mai conosciuti. In verità, se lo stipendio fosse stato un poco più largo e

zio, dissimulando

desto stipendio; che Gioconda aveva venduto manicotto e stola e tutti quanti i suoi oggetti preziosi, eccettuati l'anello nuz

gnora Delfina,-ma finisci per vivere come

ra ferita dalle parole inconsciamente crudeli di sua madre.-Il conte F

e, fra un anno, fra dieci anni? Magari fra venti, anche; e

pensar con desiderio alla morte del conte suocero; ma il periodo di prova durissima, tanto più dura

ece avvertire Piero e Delfina che perdonava l'inganno del pellicciaio, anzi non lo rammentava più, e potevan venire ad abbracciar la figliuola. Cantava

rrideva, commossa alla felicità traboccante di suo mar

el Manfredi, bruno con gli occhi

con un ciuffetto di capelli co

ente, la curò con attenzione, palpitò

slancio di letizia.-Se non avessi tradotto Fran?ois

ra Lillia,-riflettè Giocond

parole festose ta

mparve Arib

r capire che aveva capito; poi Folco era l'intero giorno occupato, ritornava a casa la sera stanchissimo; non si sapeva quale fosse l'ora meno inopportuna per una visita. Da ultimo, A

sita inaspettata; ma si arrestò vedendo l'espres

inchinato alla contessa,-io devo

voce soffocata il giov

i tuo padre; dev

o?-interrogò Fol

Parti

'altra camera a pre

che passo, avvicin

un cuore fedele. è il notaio che mi telegrafa, perchè avverta Folco, la cui pres

remava, pa

!-disse ella

serrò stretto; gli

ccomp

i abbandonò tra le braccia di

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