img La volpe di Sparta  /  Chapter 10 No.10 | 41.67%
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Chapter 10 No.10

Word Count: 3590    |    Released on: 04/12/2017

ate f

quell'occasione un

te suocero, il quale non aveva mai voluto conoscerla, le aveva impedito d

fu nè indifferente nè accasciata; tenne con dignità le gramaglie per diciotto mesi, e quantunque, tra mobili ed immobili, Folco ave

o fieramente dalla mort

madre, alla sorella, al cognato; aveva sperato che la comunanza d

perchè v'erano alcune disposizioni da prendere, ne diedero incarico al notaio, che s'inten

ri, si ritrovò, come per caso, l'in

sse.-Testard

damente,-di poter presentare mi

evò le brac

da e tua madre ignorano che tua mo

quasi come u

. Come dice la divisa

li il

mondo, ed esse ri

nsuperabile ed eterna, la barriera che l

vesti nere, che tenendo tra le braccia la piccola Lillia, le s

lda? Di quale colpa si poteva accusarla, se non d'avere accolto l'amore d

conda una domanda: ?Mi vogliono?? E volgeva

legge furono compiute; lasciò l'ordine al notaio di vendere a ma

hè gli estranei non gli dessero di gomito in quell'ora inenarrabil

rita a

bbero rimaste impassibili di fronte a lei e alla sua bambina. S'aspettava di giorno in giorno d'esser chiamata a una rico

n tornar forse mai più a Perugia e far così incolmabile l'abisso che la teneva

iondo, sembrava un fanciullo smarrito. Era un debole, un vinto; la volontà di lui al paragone della volontà di due donne, le quali erangli

un d

disegno con paziente scaltrezza, con tenacità ostinata, con elasticità felina,

In un altro istante, presa come le avveniva, dallo sdegno, si sarebbe lasciata sfuggir dalle l

e dentro, pian

gli pe

la ricchezza sicura, avevano

mpedito di lavorare, costringendolo a sciupar tempo in una vita la quale era, per quel momento, pazzesca.

ere, che non si può ammettere in una casa onesta, come l'ultima delle femmine; e Folco non aveva saputo spezzare il cerch

ll'altra. Nè Folco nè la contessa chiesero una s

Folco potè riavere l'appartam

amicizia vecchia, come Ariberto Puppi; altri, i più, d'amicizia nuo

rchè si sentiva sola,

l nemico

a si ricredeva

sottovoce, la sera in cui egli a

he voi! Acc

come da una rivelazione; aveva guardato Ariberto Puppi allora e poi, di ritorno da Perugia, con occhi di cur

e la mano, tornando;

e le parole di quella s

?. Qualche vol

rto con un sorriso. Voi credevate che i

si sentì

importanza eccezionale alle parole che chiunque vi avrebbe detto in quel giorno di sventura. Vi siete stupita

ò scappare Gioconda, alzando

è interamente mia. Io sono, come dire? secco, angoloso, beffardo…. Voi siete pressochè ancora un

la pace?-disse G

he continuare a essere vostro

nda r

avuto nè l'energia, nè l'esperta sicurezza per consigliarla. Gli altri intorno erano bellimbusti, ganzerini che le facevano la corte e

parte

o carattere si vols

on lo pensano gli altri, non lo penso io stesso, e la mia assiduità può nuocere a voi e a Folco. Ho

lievi sarcasmi, ma instancabile, quasi per avvertirla che anche con lui correva qualch

nda r

chezze! Sì, sarò bella, sarò eleg

non mi

on voglio uscire sola, e Folco si secca ad andar pei n

va, mandando al

piccola Lillia? Stava con Lillia l'intero giorno, giuocava, con Lillia, conduceva a spasso Lillia, e non vedeva che sua

va? Che

mente Gioconda, e

a battere contro una porta chiusa, andò a bussar direttamente a

doma

ccompagni quasi

se Folco,-sarebbe anche ridicolo: non è un

si più con lei c'è qualche divario…. Finirà per anno

lco.-Ma Lillia è

te, o tu sei sempre con lei: si può

incaricato di rivolger

un gesto di en

r così dire, nascere il vostro matrimonio e perciò n

ia non esisterebbe,

con la contessa; parrebbe quasi che le t

n istante: poi disse a mez

che Gioconda è stata causa, involontaria ammettiamolo, di molti mali per me. Grazie al mio matrimoni

contessa delle colpe a

lo stesso le conclusioni. Ho perduto dunque la famiglia; non più padre, non più madre, non più cognato. Ho perduto anche la mia città e la mia t

to.-Ma la tua famiglia og

sa bene, quanto me, quali sono state le conseguenze del matrimonio; per darle il mio nome, ho distrutto og

ente, corre

re lei e la bambina. Ebbene, che cosa e

-Ma ti ha dato tutta sè stessa, tut

tuoi buoni consigli, io ho tentato di riprendere il mio lavoro; ella se ne accorse, e mi fece una tale scena, così inaspettata, così contraria al suo carattere docile, che io ho guardato d'allora in poi quei manoscritti e quei libri con orrore; li ho richiusi nel baule, non ne ho parlato più, e non

riberto.-Non sapeva che fos

Oggi non siamo più n

la ric

zi, che non ne usi neppure, perchè non fa alcun l

prenderli, di quelle ambizioni che in un giovane sono naturali, Giocond

rto s

ambizioni diventino le ambizioni della contessa per sentirle ancora dentro di te?… Ma tu chiedi troppo: ma una donna vive benissimo senza letteratura e senza ambi

lida e quasi repulsiva quando le parlo dei miei progetti…. Comprendo che Gioconda

lavoro. Ma voglio ammetterlo per un istante…. E che t'importa? Lavori per lei o per te? Hai una tua convinzione, un tuo concetto, una tua st

n tutto questo manca il più b

altra parte aveva parlato abbastanza; le accuse che Folco faceva a Gioconda erano tanto poco fondate

vado,-diss

delle sue mille infermi

lore, qui, al b

le spalle

sse-di non av

ssa, verso l'ora del tè. Folco era uscito; i sol

ieri a lun

illon, ahimè!-s

?-esclamò Arib

e c

Io avevo osservato da tempo che in casa vostra c'è un po' di malumore: non siete felici e spensierati, ora che

to che io non traduco più Villon con lui e che mi annoio a udirlo

sso,-rispos

lare e son due anni che porto pazienza. Vedete

ate parlare? Tutti noi

da ridendo.-Voi avete i

portate benissimo,

fingere, non ascolto pazientemente, non gli presto aiuto, non lo incoraggio n

rogò Ariberto.-Così andrete di male in pegg

Che un giorno potrebbe

ntess

giunse.-In ogni modo,

icci!-escla

i posò una man

stupore! Mi ha offesa col permettere che sua madre e sua sorella mi tenessero lontana come una cosa immonda, e non mi sten

o non r

iarò che io non esisteva, che sarebbe morto senza vedermi, non dissi nulla. Certo, non ne avevo piacere. Ma comprendevo bene che la volontà di suo padre era incrollabile, e che, spingendo Folco contro di lui, lo avrei spinto contro una roccia. Suo

Gioconda eb

mia moglie, è la madre della mia bambina; quella donna era una fanciulla onestissima quando io l'ho sposata e la sua onestà non era facile, perchè non le mancavano intorno tranelli e tentazioni. Quella donna ha tenuto sempre una condotta e

n era poco….-e

a veri

ntessa. Ma non tutte le

re che vostra moglie

con

onestà e di rispettabilità; anzi, non fanno questione di nulla. Obbediscono ciecamente, senza

si di nascosto; la contessa Filippeschi a Perugia era…. Come dire?… una merce di contrabbando, a guisa d'una femmina perduta. Folco mi car

sa, guardò in volto A

. Io non gli ho perdonato.

partita era difficile da giuocare; non poteva già cond

re che la sua volontà

ccezionale,-disse Arib

detto che sì. E allora dovete saper meglio di me che le donne vogliono, hanno bisogno d'un padrone; una donna che ha per marito un uomo di carattere debole è sola nel mon

sservò Ariberto, che Folco

piede a palazzo Filippeschi, e non so nemmeno se mia cognata Giselda è bionda o bruna, se mia suocera è alta o piccola?

chi il suo bastoncino d'ebano, vi si app

meno crudele di voi, certo meno se

troppo tardi!-

giudicar male. Arrivederci, contessa…. Ho u

lo guardò

i?-do

iatori che sopraggiungono per il tè…. Contessa, que

a, e si allontanò cauta

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