img La freccia nel fianco  /  Chapter 5 No.5 | 16.67%
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Chapter 5 No.5

Word Count: 3439    |    Released on: 04/12/2017

riva del lago, e Nicla lo vedeva passar dal giardino insieme

chi scuri. S'indovinava in lei subito un temperamento impressionabile, mobilissimo, fantastico, al

la villa Florida, di là dalla villa Dossena, a prendersi

ra, nervosa, una frustata nell'aria, le aveva, appena intr

e, volontario e ostinato schiavo di tutti gli appetiti, e

re sensibilità, che dovevano essere causa di molti dolori a coloro che gli

ariamente aristocratico, cioè lontano dalla folla e dai suoi talenti; uno di quegli uomini il cui destino st

dendosi perchè si fosse tanto stranamente occupata d'un ragazzo che non le apparteneva, Nicla doveva convenire seco stessa che sarebbe s

iorni anche dall'arriv

o Mas

re all'albergo Bellevue, e s'era tosto r

po che si sarebbe trattenuto; e Nicla lo accolse ridendo, perchè egli subito l'assic

suo padre.-Le ho detto di star lontano da questo villaggio, sapendo

è un poco più su di Lucerna, e

a meglio, lo confes

ell'albergo, e ci si conosce tutti,-rispose il giovane.-Dall'alto, la vista del la

i che dimoravano in paese e della

,-osservò Nicla.-Lei fors

parve e

e.-Conosc

in cui è arrivato lei: una signora esile, coi capelli

a intraveduta,-rispose

suo figliuolo di sette o otto ann

'è il padre, uno scavezzacollo; e la villa Florida è a cinta a cinta col nos

ile!-dichi

i parve subita

gnorina?-domandò.-E allor

ntravista; la vedo passare ogni mattina c

vò il cavaliere Maurizio,-e questo non

la.-Il conte non ha alcun piacere

izio,-che non ho bisogno n

mente d'accordo!-consta

si a Ducci

osservi, la contessa. Mi pare

orò Duccio c

guitò la signora Carlotta.-Dicono che egli ne

nio del mondo nella più sciocca ma

rsi nelle spalle e alzare le sopracciglia

a il bambino?-

Nicla.-Bruno Tral

ragionamenti, un acuto desiderio la pres

ento con la mamma, e

a sorrise,

pallido, su cui spirava un'intelligenza sempre attenta, le sembrò che il

glie che possedevano ville in paese; e non si parlò più

domanda di Nicla, egli annunziò

ane, durante la prima

on è vero?-

a, veramente, non direi. Io ho

la da capo a piedi, con involontaria

di non importunarla e di rispettarne la libertà ch'ella godeva in campagna. Non mancava mai di portar fiori e d

a parlar di terreni, d'industrie e di politica, o gi

ue fosse ancora lontana dal partecipare all'ammirazione che pe

o! ~ ella diceva, com

oso, intelligente,-seguitava sua

rande cappello carico di papaver

mozione. Vide venire a lei correndo il piccolo Bruno, seguìto da un gr

dole le braccia al collo.-L

narono ancora correndo ver

so, mentre Clara Dolo

aveva certe venette appena percettibili, delicatamente azzurre,

ccontato che lei gli vuol tanto bene e gli dedica tanto del suo tempo. Io pa

orpora, e la sua voce tremava,-è impossibile non voler ben

e domandarle aiuto, appoggiandosi alla sua ca

n piccolo A

unse, pr

anzi. Vuole concedermi di

hermì con un liev

trare subito all'albergo e aiutare la cameriera a fare le valigie.

presto!-d

-Il pensiero che Bruno ha un'amica,

lamò Nicla.-Come potr

a mano di Nicla, la trasse a sè e

erci!-ri

ssa! Buon viaggio!.

dò Bruno alla fanciulla, rip

ue giovani si volsero p

uore un'imagine dell'

la contessa; e pensò che quel conte Fabiano doveva essere veramente un famoso

sse.-Mi vuole troppo bene, e l'amore gl

lago. Egli aveva pronta la lancia dell'albergo con due rematori. Sarebbe ripartito la sera medesima per la

o alla signora Carlott

icla, egli sorrideva

la riva, la lancia con due barcaiuol

raccomandò con familiarità

largo, sotto i s

norina, mi

icla.-Vado a met

he cominciava ad ispirarle qualche simpatia e c

ì d'un tratto che probabilmente il colloquio sarebbe stato decisivo per la

ccio, non appena la lancia prese il largo so

za rispondere.-Voglio guidare io, perchè i s

con la destra, levò

a i due giovani belli che partivano nella lancia tutta candida come per

tono; più spesso interrompeva con un'osservazione frivola, guardando in al

cacchi azzurri, era di pessimo gusto. Domandò s'egli sarebbe tornato ancora a Sonnenberg, se vi sarebbe rimasto a lungo, e chi vi avrebbe

ella volgeva il timone pel

o bisogno di sapere che

o guard

la!-risp

trattenere un ge

con imperturb

evo pure confessarle che, non da ieri, nè da oggi, ma da quando ho avuto la fortuna di conoscerl

ispetto.-Ora tocca a me ris

ulla, e stett

ntendevo chiederle semplicemente se la mia assiduità non

domandò Nicla irritata, volgendo a furia l

osservò Duccio con un sorriso, cred

se a una par

a mezza voce, guardando i

accorta che io l'amo?-i

che lei pensa a m

mo, che l'amo ardente

o!-riflettè Nicla.-Ho fa

alche modo, volse il cap

rdi, sia da lei condiviso?... Essere amato da lei! Quale sogno!... La mia vita non avrà, non potrà avere altro scopo se non quello di re

vane parlava, l'anima di

che avrebbe allungato la mano ad accarezzarla, le labbra

ne' suoi occhi una fiamma,

che l'avrebbe forse accesa per un a

evano comprendere non le parole, ma il gesto,-mi lasci sperare!...

il braccio destro sullo schien

iulla, indicando con

oltano!-ris

azione s'avvicinava alla proda, e il bar

-esclamò giocondamente Nicla,

io, senza staccar gli occhi d

da ciò che vedeva sulla sponda; ma diede un

on

aggi

esiderare una parola. Sarebbe indegno. Oggi non poss

ndo sulla sabbi

icla!-risonò la

mi con te! Fammi

lando lungo la riva, come un picc

accia salire con noi?

cendo da un velo di malinc

o?-disse.-

rematori di prendere il

a barca, si slanciò

ervore, con tanto improvviso brivid

arcaiuoli vogavano a sciaroga.-Che è

co e dubbioso del fanciullo, che scrut

. Era

a d

conte Bruno Traldi di San Pietr

iese con indifferenza il giovane

mò Nicla.-L'i

al fanciul

a il conte Duccio e m

tamente, come avessero mina

icla. Egli sorrise e s'acco

a d'aprir bocca, e che il piccolo e il gran

mamma è

Bruno alzando gli oc

l'ombra che andava ad

, seg

conte Duccio con

nza voltare il capo dalla pa

ccio e fu stupita di cogliergli sulle labbra un sotti

rispose, malamen

-interrogò Bruno, guard

tte stupir

freddo e contegnoso, a quel

io.-è una bella e

ndo al visetto pallido e fine coi grandi occhi appassionati

-interruppe Duccio con pronte

versazione meglio d'un

icando con un gesto il cielo opalescente e le acque c

io parli con Brun

prego!-risp

l broncio e non dice p

ttè il conte.-Sono triste; e s

-dichiarò Bruno, levando ancora g

venire a trovarti?

su, in montagna; e si vede un lago, un lago grande, più gra

o?-domandò N

ttro c

etè la fanciulla, corrugando le sopra

conte.-Temo che facciamo troppo tar

ardò, e le parve u

ece descrivere alla lancia una larg

apeva rendersi ragione, stava china sulla testa di Brunello accovacci

a Lucerna,

norina?-disse bruscamente Du

la voce di lui

detto Lucerna, sì, ma

Nicla.-Ci si va con l

tati! Ci si va c

orto, non

calzò Nicla frement

rispose,-perchè la ma

lo troveremo. Dirami: c

icolare!-consen

un istante,

rg!... è

i.-Proprio! Me lo ha detto la mamma! Come

pallidissima, e piantò in fa

esta comme

sua irritata agitazione.-Che è avvenuto? che v

disperato stupore dentro gli occhi,

uno, alzandosi un poco e comprendendo c

ò e lo strinse

uppe.-Sì, amore,

apo innocente sul seno, che un singhio

a, fin che la lancia n

chè la chiglia, scorrendo sulla rena,

ogno di parlarle. Ne chied

fermò con

-So già quello che h

ggiu

di concludere. Poco fa

do in tutta c

senti si f

al braccio d'un rematore, Nicla sb

lia,-annunziò questi.-Lei, sig

rso Brunello e traendolo

resto

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