riva del lago, e Nicla lo vedeva passar dal giardino insieme
chi scuri. S'indovinava in lei subito un temperamento impressionabile, mobilissimo, fantastico, al
la villa Florida, di là dalla villa Dossena, a prendersi
ra, nervosa, una frustata nell'aria, le aveva, appena intr
e, volontario e ostinato schiavo di tutti gli appetiti, e
re sensibilità, che dovevano essere causa di molti dolori a coloro che gli
ariamente aristocratico, cioè lontano dalla folla e dai suoi talenti; uno di quegli uomini il cui destino st
dendosi perchè si fosse tanto stranamente occupata d'un ragazzo che non le apparteneva, Nicla doveva convenire seco stessa che sarebbe s
iorni anche dall'arriv
o Mas
re all'albergo Bellevue, e s'era tosto r
po che si sarebbe trattenuto; e Nicla lo accolse ridendo, perchè egli subito l'assic
suo padre.-Le ho detto di star lontano da questo villaggio, sapendo
è un poco più su di Lucerna, e
a meglio, lo confes
ell'albergo, e ci si conosce tutti,-rispose il giovane.-Dall'alto, la vista del la
i che dimoravano in paese e della
,-osservò Nicla.-Lei fors
parve e
e.-Conosc
in cui è arrivato lei: una signora esile, coi capelli
a intraveduta,-rispose
suo figliuolo di sette o otto ann
'è il padre, uno scavezzacollo; e la villa Florida è a cinta a cinta col nos
ile!-dichi
i parve subita
gnorina?-domandò.-E allor
ntravista; la vedo passare ogni mattina c
vò il cavaliere Maurizio,-e questo non
la.-Il conte non ha alcun piacere
izio,-che non ho bisogno n
mente d'accordo!-consta
si a Ducci
osservi, la contessa. Mi pare
orò Duccio c
guitò la signora Carlotta.-Dicono che egli ne
nio del mondo nella più sciocca ma
rsi nelle spalle e alzare le sopracciglia
a il bambino?-
Nicla.-Bruno Tral
ragionamenti, un acuto desiderio la pres
ento con la mamma, e
a sorrise,
pallido, su cui spirava un'intelligenza sempre attenta, le sembrò che il
glie che possedevano ville in paese; e non si parlò più
domanda di Nicla, egli annunziò
ane, durante la prima
on è vero?-
a, veramente, non direi. Io ho
la da capo a piedi, con involontaria
di non importunarla e di rispettarne la libertà ch'ella godeva in campagna. Non mancava mai di portar fiori e d
a parlar di terreni, d'industrie e di politica, o gi
ue fosse ancora lontana dal partecipare all'ammirazione che pe
o! ~ ella diceva, com
oso, intelligente,-seguitava sua
rande cappello carico di papaver
mozione. Vide venire a lei correndo il piccolo Bruno, seguìto da un gr
dole le braccia al collo.-L
narono ancora correndo ver
so, mentre Clara Dolo
aveva certe venette appena percettibili, delicatamente azzurre,
ccontato che lei gli vuol tanto bene e gli dedica tanto del suo tempo. Io pa
orpora, e la sua voce tremava,-è impossibile non voler ben
e domandarle aiuto, appoggiandosi alla sua ca
n piccolo A
unse, pr
anzi. Vuole concedermi di
hermì con un liev
trare subito all'albergo e aiutare la cameriera a fare le valigie.
presto!-d
-Il pensiero che Bruno ha un'amica,
lamò Nicla.-Come potr
a mano di Nicla, la trasse a sè e
erci!-ri
ssa! Buon viaggio!.
dò Bruno alla fanciulla, rip
ue giovani si volsero p
uore un'imagine dell'
la contessa; e pensò che quel conte Fabiano doveva essere veramente un famoso
sse.-Mi vuole troppo bene, e l'amore gl
lago. Egli aveva pronta la lancia dell'albergo con due rematori. Sarebbe ripartito la sera medesima per la
o alla signora Carlott
icla, egli sorrideva
la riva, la lancia con due barcaiuol
raccomandò con familiarità
largo, sotto i s
norina, mi
icla.-Vado a met
he cominciava ad ispirarle qualche simpatia e c
ì d'un tratto che probabilmente il colloquio sarebbe stato decisivo per la
ccio, non appena la lancia prese il largo so
za rispondere.-Voglio guidare io, perchè i s
con la destra, levò
a i due giovani belli che partivano nella lancia tutta candida come per
tono; più spesso interrompeva con un'osservazione frivola, guardando in al
cacchi azzurri, era di pessimo gusto. Domandò s'egli sarebbe tornato ancora a Sonnenberg, se vi sarebbe rimasto a lungo, e chi vi avrebbe
ella volgeva il timone pel
o bisogno di sapere che
o guard
la!-risp
trattenere un ge
con imperturb
evo pure confessarle che, non da ieri, nè da oggi, ma da quando ho avuto la fortuna di conoscerl
ispetto.-Ora tocca a me ris
ulla, e stett
ntendevo chiederle semplicemente se la mia assiduità non
domandò Nicla irritata, volgendo a furia l
osservò Duccio con un sorriso, cred
se a una par
a mezza voce, guardando i
accorta che io l'amo?-i
che lei pensa a m
mo, che l'amo ardente
o!-riflettè Nicla.-Ho fa
alche modo, volse il cap
rdi, sia da lei condiviso?... Essere amato da lei! Quale sogno!... La mia vita non avrà, non potrà avere altro scopo se non quello di re
vane parlava, l'anima di
che avrebbe allungato la mano ad accarezzarla, le labbra
ne' suoi occhi una fiamma,
che l'avrebbe forse accesa per un a
evano comprendere non le parole, ma il gesto,-mi lasci sperare!...
il braccio destro sullo schien
iulla, indicando con
oltano!-ris
azione s'avvicinava alla proda, e il bar
-esclamò giocondamente Nicla,
io, senza staccar gli occhi d
da ciò che vedeva sulla sponda; ma diede un
on
aggi
esiderare una parola. Sarebbe indegno. Oggi non poss
ndo sulla sabbi
icla!-risonò la
mi con te! Fammi
lando lungo la riva, come un picc
accia salire con noi?
cendo da un velo di malinc
o?-disse.-
rematori di prendere il
a barca, si slanciò
ervore, con tanto improvviso brivid
arcaiuoli vogavano a sciaroga.-Che è
co e dubbioso del fanciullo, che scrut
. Era
a d
conte Bruno Traldi di San Pietr
iese con indifferenza il giovane
mò Nicla.-L'i
al fanciul
a il conte Duccio e m
tamente, come avessero mina
icla. Egli sorrise e s'acco
a d'aprir bocca, e che il piccolo e il gran
mamma è
Bruno alzando gli oc
l'ombra che andava ad
, seg
conte Duccio con
nza voltare il capo dalla pa
ccio e fu stupita di cogliergli sulle labbra un sotti
rispose, malamen
-interrogò Bruno, guard
tte stupir
freddo e contegnoso, a quel
io.-è una bella e
ndo al visetto pallido e fine coi grandi occhi appassionati
-interruppe Duccio con pronte
versazione meglio d'un
icando con un gesto il cielo opalescente e le acque c
io parli con Brun
prego!-risp
l broncio e non dice p
ttè il conte.-Sono triste; e s
-dichiarò Bruno, levando ancora g
venire a trovarti?
su, in montagna; e si vede un lago, un lago grande, più gra
o?-domandò N
ttro c
etè la fanciulla, corrugando le sopra
conte.-Temo che facciamo troppo tar
ardò, e le parve u
ece descrivere alla lancia una larg
apeva rendersi ragione, stava china sulla testa di Brunello accovacci
a Lucerna,
norina?-disse bruscamente Du
la voce di lui
detto Lucerna, sì, ma
Nicla.-Ci si va con l
tati! Ci si va c
orto, non
calzò Nicla frement
rispose,-perchè la ma
lo troveremo. Dirami: c
icolare!-consen
un istante,
rg!... è
i.-Proprio! Me lo ha detto la mamma! Come
pallidissima, e piantò in fa
esta comme
sua irritata agitazione.-Che è avvenuto? che v
disperato stupore dentro gli occhi,
uno, alzandosi un poco e comprendendo c
ò e lo strinse
uppe.-Sì, amore,
apo innocente sul seno, che un singhio
a, fin che la lancia n
chè la chiglia, scorrendo sulla rena,
ogno di parlarle. Ne chied
fermò con
-So già quello che h
ggiu
di concludere. Poco fa
do in tutta c
senti si f
al braccio d'un rematore, Nicla sb
lia,-annunziò questi.-Lei, sig
rso Brunello e traendolo
resto